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L'EMIGRAZIONE ITALIANA
STATI UNITI, AMERICA CENTRALE, AMERICA DEL SUD, REPUBBLICA DOMINICANA
     
 
Mulberry Street, Little Italy, Manhattan, New York, primi del '900
   
     
     

Testi tratti da: wikipedia.org/wiki/Emigrazione_italiana e wikipedia.org/wiki/Italo-dominicani

     

« Cosa intende per nazione, signor Ministro? Una massa di infelici? Piantiamo grano ma non mangiamo pane bianco.Coltiviamo la vite, ma non beviamo il vino. Alleviamo animali, ma non mangiamo carne. Ciò nonostante voi ci consigliate di non abbandonare la nostra Patria. Ma è una Patria la terra dove non si riesce a vivere del proprio lavoro? »

(Risposta di un emigrante italiano ad un ministro italiano, sec. XIX, riportata da Costantino Ianni - Homens sem paz, Civilização Brasileira, 1972, ed. esposta nel Memoriale dell'immigrato di San Paolo)

 
   
famiglia italiana a Caxias do Sul, Brasile, 1918  
     

L'emigrazione italiana. L'Italia è stata interessata al fenomeno dell'emigrazione soprattutto nell'Ottocento e nel Novecento. Il fenomeno ha riguardato dapprima il Settentrione (Piemonte, Veneto e Friuli in particolare) e, dopo il 1880, anche il Mezzogiorno. Dai porti del mediterraneo partirono molte navi con migliaia di italiani diretti in America per l'economia più favorevole.

Tra il 1861 e il 1985 sono state registrate più di 29 milioni di partenze dall'Italia. Nell'arco di poco più di un secolo un numero quasi equivalente all'ammontare della popolazione al momento dell'Unità d'Italia (25 milioni nel primo censimento italiano) si trasferì in quasi tutti gli Stati del mondo occidentale e in parte del Nord Africa. Si trattò di un esodo che toccò tutte le regioni italiane.

   
New York, Ellis Island, sbarco di emigranti ai primi del 900
   

Si può distinguere l'emigrazione italiana in due grandi periodi: quello della grande emigrazione tra la fine dell'Ottocento e gli anni trenta del Novecento (dove fu preponderante l'emigrazione americana) e quello dell'emigrazione europea, che ha avuto inizio a partire dagli anni cinquanta.

L'emigrazione nelle Americhe fu enorme nella seconda metà dell'Ottocento  e nei primi decenni del Novecento. Quasi si esaurì durante il Fascismo, ma ebbe una piccola ripresa subito dopo la fine della seconda guerra mondiale.

Le nazioni dove più si diressero gli emigranti italiani furono gli Stati Uniti nel Nordamerica, il Brasile e l'Argentina nel Sudamerica.

 
   
da Genova a Ellis Island, New York
     

In questi tre Stati attualmente vi sono circa 65 milioni di discendenti di emigrati italiani. Una quota importante di Italiani andò in Uruguay, dove i discendenti di Italiani nel 1976 erano 1.300.000 (oltre il 40% della popolazione, per via della ridotta dimensione dello Stato). Quote consistenti di emigranti italiani si diressero anche in Venezuela e in Canada, ma vi furono anche nutrite colonie di emigranti italiani in Cile, Peru', Messico, Paraguay, Cuba e Costa Rica. Praticamente l'emigrazione massiccia italiana nelle Americhe si esaurì negli anni sessanta, dopo il miracolo eonomico italiano, anche se continuò fino agli anni ottanta in Canada e Stati Uniti.

 
   
emigranti italiani in Argentina
     

L'emigrazione italiana a Santo Domingo. Furono pochissimi gli italiani che si trasferirono a vivere a "Santo Domingo" (come allora veniva chiamata la Repubblica Dominicana), nei primi secoli dopo la scoperta dell'America nel 1492. Praticamente pochi religiosi (insieme ad alcuni avventurieri e commercianti) hanno costituito il nucleo di questa migrazione molto piccola di italiani, fino a metà dell' Ottocento. Alla fine dell'Ottocento l'industria dello zucchero ha prodotto molta ricchezza nell'isola caraibica ed ha attirato diverse centinaia di italiani che si radicarono soprattutto nella capitale Santo Domingo e nei suoi dintorni, come ad esempio La Romana. Molti sono diventati ricchi colle piantagioni, ma hanno dovuto affrontare le vessazioni ed angherie economiche da parte dell'oligarchia dominicana ai primi del Novecento.

 
   
Santo Domingo, Zona Coloniale, Casa Colon, Plaza de España
     

Dopo la caduta del dittatore Trujillo nel 1961, nacque un' emigrazione particolare di "pensionati" Italiani, che -attualmente in numero di circa 15.000- sono venuti a vivere spesso nei mesi invernali nell'area di La Romana. Infatti nel 2002 vi erano più di 3200 italiani ufficialmente residenti nella nazione caraibica, soprattutto a Boca Chica, Santiago de los Caballeros, La Romana e nella capitale Santo Domingo. Luigi Favero stimava che i dominicani di origine italiana erano quasi 10.000 nel 2010. Attualmente 120.000 turisti italiani visitano l'isola ogni anno e danno lavoro a molti dei quasi 9.000 italiani che vi lavorano stagionalmente durante l'inverno nella locale industria turistica.

 
   
la baia di Boca Chica
     

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